Guardo il tempo ed è superfluo ,so che sogno ma non mi ricordo il contenuto, dicono pure che sia una cosa buona, ma il contenuto della realtà con quello dei sogni non lo distinguo più come prima. Vivo lontano, in mondi diversi, dove,non ne riconosco i nomi alle porte di ingresso, i volti degli abitanti, sono dei punti esclamativi, e il cuore si mischia con gli altri organi ad esclamare,per un attimo ancora,l'angolo che gli spetta nell'uomo ,quello della sensibilità. Sfioro il vento nei passi che sorpassano la paura,ed ecco che già lì, oltre il confine, mi passa lei vestita di nero, solo per il fatto che la realtà è finzione la etichetto come stato mentale, non per farla riconoscere come è, ma come deve sembrare, felice di riconciliarsi con la fantasia. Non c'è niente che mi calzi bene, mi allontano in uno spazio immaginario, ovunque vedo scritto me stesso...eccomi...documenti falsi.
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